Le recenti emanazioni di nuovi decreti ministeriali ( ripartenza del RUNTS ) relativi al completamento della riforma del Terzo Settore continuano ad evidenziare, tramite i media, un sentimento generale di dubbi nelle organizzazioni del Terzo Settore.
L’effettiva partenza del RUNTS – con quanto poi si trascina per le ex Onlus in materia di compliance legislativa – non risolve molti dei quesiti che tutti si pongono da anni circa la capacità dei vari governi di potare realmente a compimento la riforma.
Il tutto complicato dalla situazione economica generale e dalla situazione sanitaria che non facilitano il sostentamento di un numero così altro di organizzazioni. Tanti sono i momenti di confronto tra gli operatori, come l’evento dello scorso 9 Dicembre organizzato da Orange Table (www.orangetpn.com) al quale hanno partecipato importanti stakeholder e relatori esperti del settore. Tra i vari interventi uno, in particolare, ha raccolto interesse per la pragmaticità e la novità: quello della D.ssa Elisabetta Belloni – Corporate Partner di Aachen sas – società che da oltre 15 anni opera nel mondo del Terzo Settore e che ha presentato l’evoluzione dello Schema OLC 2015 (Onlus Certification) alla data unico schema di certificazione di parte terza disponibile in Italia per tutte quelle organizzazioni che si vogliono distinguere in un momento in cui scandali e frodi sono all’ordine del giorno.
Di seguito una sintesi di alcuni passaggi dell’intervento della D.ssa Belloni
Aachen, che da molto tempo opera nel Terzo Settore ed io stessa – attraverso altre due organizzazioni del settore nelle quali sono socia e volontaria – sin dal 2010 abbiamo notato come l’esplosione di organizzazioni no profit e le cicliche crisi economiche avevano un impatto sempre più ampio sulla sostenibilità finanziaria delle organizzazioni stesse. Ci siamo quindi chiesti quale sarebbe stato il ns. futuro se i numeri delle organizzazioni fossero cresciuti ancora, quali sarebbero stati i fattori vincenti per impostare le campagne di fundraising per distinguerci nel panorama generale e quali fattori sarebbero divenuti strategici mentre l’intero settore veniva squassato da scandali di rilevanza non solo nazionale ma anche internazionale, che hanno mostrato come il Terzo Settore sia diventato un terreno fertile per eludere le leggi e creare occasioni di ruberie, visto anche il generale mancato controllo delle attività. Facendo parte di Aachen (società del Gruppo Converg – www.gruppoconverg.it – che da 30 anni si occupa di compliance normativa e legislativa) è stato piuttosto facile per noi pensare ad uno schema molto simile agli standard ISO – BS – SA ed è così che è stato creato un team di esperti di tali schemi che ha prodotto poi nel 2015 l’emanazione dello Schema originale Onlus Certification.
Durante l’evento dello scorso 9 Dicembre i presenti e coloro che erano collegati da remoto hanno evidenziato il nostro particolare posizionamento poco uso nel nostro paese, ovvero che non siamo noi (che abbiamo progettato e registrato lo Schema come proprietà intellettuale) che ci occupiamo di analizzare nelle organizzazioni del Terzo Settore le conformità ai requisiti dello Schema ma sono altri che intervengono in tal senso.
Noi abbiamo “semplicemente” introdotto il principio della terzietà in un paese dove certi posizionamenti non sono nelle corde di chi opera in questi contesti. In questo paese sono tanti gli operatori che si “inventano” bollini che quasi sempre sono emessi in ragione delle consulenze prestate. Abbiamo ritenuto che fosse etico che chi fa consulenza non dovesse occuparsi anche di certificazione. Che chi opera o come consulente o certificatore o formatore non debba essere la stessa entità. Noi, come Aachen, qualifichiamo altri soggetti affinché siano loro a svolgere il ruolo di chi certifica, riservandoci il diritto ed il dovere di andare costantemente poi a verificare che le consulenze e le attività svolte siano state erogate secondo i nostri rigidi protocolli di competenza e che i certificati emessi, da chi è autorizzato a svolgere questo ruolo, non regalino niente a nessuno. E’ un modo per noi corretto per “alzare l’asticella” della trasparenza gestionale e dello sviluppo programmato senza le tipiche improvvisazioni di molte organizzazioni.
Le difficoltà che anche noi abbiamo incontrato, nell’evoluzione dello Schema, quando dal 2016 partiva la Riforma del Terzo settore non sono state trascurabili.
Basta chiedere a molte organizzazioni del Terzo Settore come hanno accolto la Legge delega 106 del 2016 (senza decreti attuativi); se andiamo poi a leggere il DL 117 del 2017 si ritrovano molti dei punti da noi progettati e tutelati da brevetto quasi tre anni prima. Ci siamo trovati spesso a partecipare ad eventi con stakeholder che in diversi modi hanno fatto parte del progetto di legge e in situazioni dove entrambi siamo stati chiamati come relatori. Gli atti dimostrano che la riforma del Terzo Settore, dopo il 2018, viaggia su binari paralleli dove l’adesione alla riforma non complica i migliori che vogliono certificarsi (ricordiamo che il percorso di certificazione è volontario mentre la rispondenza della legge comporta obblighi con sanzioni ammnistrative e penali) anzi… i più attenti hanno capito che una certificazione di questo tipo ha molto credito e trova, soprattutto nelle imprese, donatori attenti e continuativi. Molte imprese che percorrono la strada delle certificazioni di Qualità, Sicurezza, Ambiente, Responsabilità Sociale … trovano finalmente negli Enti certificati OLC 2015 soggetti che offrono maggiori garanzie di serietà, di trasparenza e di capacità innovativa.
La Presidente della Commissione No profit dell’Ordine dei Commercialisti di Milano – D.ssa Daniela Morlacchi – e il Direttore del Comitato Scientifico di Orange Table – Dott. Felice Isnardi – hanno sottolineato, durante il Convegno, come questo strumento sia un’invenzione “geniale” e ci auguriamo, in tal senso, che in futuro ci siano sempre maggiori adesioni.
Le attestazioni che riceviamo ogni giorno, da molte parti, ci spingono a continuare su questa strada. Anche le organizzazioni che sono già certificate o che hanno intrapreso la strada della certificazione segnalano non solo aumenti negli introiti da donazioni ma soprattutto un sentimento diverso, innovativo, trasparente che comporta, da un punto di vista gestionale, rapporti nuovi con gli stakeholder. Anche in Europa si sono complimentati per aver pensato a qualcosa di diverso rispetto a quanto proposto dalla legislazione italiana. Dopo l’evento organizzato da AICCRE in Regione Lombardia a novembre 2020 siamo stati contattati da funzionari UE per discutere della possibilità di accreditare lo standard e riconoscerlo anche dalla UE.
Un altro fattore che riteniamo importante sottolineare è che, dal 2015, un numero di Onlus di circa 315.000 soggetti (Fonte ISTAT) e un potenziale di soggetti certificabili che avrebbe potuto assestarsi su un numero di circa 70.000 unità avrebbe comportato almeno 20.000 nuovi posti di lavoro per svolgere il ruolo di Valutatore Ispettivo Interno dello Schema (sia come dipendenti che come collaboratori esterni con ruolo delegato); così come creare un indotto importante di nuove professionalità, legate alla certificazione, sia per società di consulenza (e consulenti) sia per società di formazione (e formatori). Una possibilità importante sia per ex responsabili Qualità e Sicurezza di aziende sia per tanti giovani, inoccupati, che si diplomano o che escono dalle Università e trovano pochi spazi nelle aziende sempre più digitalizzate; da non trascurare che questo consentirebbe, peraltro, di sostenere un settore economico in costante crescita e con la contestuale necessità di migliorare la propria generale credibilità.
Aachen non agisce operativamente sugli Enti del Terzo Settore ma seleziona e qualifica partner che poi intervengono direttamente nel processo: la verifica della conformità degli Enti del Terzo Settore ai requisiti dello Schema OLC 2015 è affidata infatti ad Organismi di Certificazione così come, nell’attuazione dello Schema OLC 2015, sono partner qualificati, anche Enti di formazione e Società di consulenza che vengono valutati da Aachen in base al loro percorso etico, esperienziale e formativo.
Attenzione: questo sito non svolge e non promuove alcuna attività di raccolta fondi; presenta e segnala ad Enti del Terzo Settore una concreta opportunità per poter attestare e dimostrare la prorpia trasparenza e correttezza gestionale.
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